La camera di galleggiamento è un innovativo trattamento che è particolarmente indicato per chi vuole alleviare i sintomi della depressione e dell’ansia. Questo metodo inventato negli anni Cinquanta, deriva dagli studi del Dr.John Lilly sulla deprivazione sensoriale; ma cosa si intende esattamente con questo termine e cosa succede durante una seduta di galleggiamento?
Durante una sessione, della durata di 50 minuti circa, il paziente si trova in una struttura vetrata che lo isola totalmente dall’ambiente esterno. Una vasca contenente soluzione salina si trova all’interno della struttura e permette di annullare quasi completamente la forza di gravità, in modo che il corpo galleggi sull’acqua.
La permanenza in questa struttura garantisce il distacco da qualsiasi tipo di stimolo esterno: luci, suoni e stimoli termici sono tenuti fuori dalla sfera del cliente, che in questo modo può rilassarsi e godersi preziosi minuti di isolamento sensoriale.
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A livello pratico la Floating Therapy, aiuta il paziente che, in uno stato di profondo rilassamento, produce endorfine e onde Theta, le onde cerebrali che vengono prodotte anche durante la fase REM del sonno. E’ il dottor Stori, in un’intervista rilasciata alla Stampa, a spiegare come questo metodo agisca sul cervello umano: “Coloro che provano la pratica del galleggiamento, entrano velocemente in uno stato theta pur rimanendo svegli, consci di una vivida immaginazione e di idee creative che attraversano la loro mente, e dopo la sessione la loro mente continua a generare onde theta fino a tre settimane”.
La camera di galleggiamento è un ottimo metodo per ridurre lo stress causato dalla continua sovraesposizione a cui siamo soggetti quotidianamente, sia parlando di tecnologia, sia considerando i ritmi frenetici della vita di tutti i giorni. Il trattamento, infatti, è utilizzato soprattutto da chi ha subito un forte stress fisico, ad esempio un’operazione, o da chi pratica sport a livello agonistico e/o intenso.
Fonte: http://www.olisticmap.it/
