Li chiamano “bisturi trip” e sono quei viaggi programmati con l’obiettivo di sottoporsi a trattamenti di medicina estetica in Paesi in cui i costi degli interventi sono minori rispetto a quello d’origine. Scopriamo di più assieme.
Dall’Italia in molti hanno fatto le valigie per farsi fare un ritocchino in Croazia, Brasile, Marocco, Indonesia, Tailandia e Africa del Nord. «Potrebbe sembrare un’occasione allettante per sottoporsi a un intervento soft e non invasivo, lontano da occhi indiscreti», dice Gianluca Campiglio, segretario dell’International Society of Aesthetic Plastic Surgery (Isaps) «tuttavia, ci sono degli aspetti che è bene valutare, come quello di rivolgersi a un medico conosciuto e accreditato, di cui si conoscono le referenze e che sia reperibile facilmente dopo il trattamento, anche in caso di complicanze».
È importante anche assicurarsi della qualità della struttura in cui riceve il medico, sebbene siano tutti elementi difficili da accertare prima di partire. Senza dimenticare poi che in molti Paesi gli standard igienici non sono quelli garantiti dalle nostre strutture italiane.
Conviene, dunque, davvero andare all’estero? Considerati i costi totali e i possibili rischi, bisogna valutare se ne vale veramente la pena, visto che in gioco c’è un bene molto importante, che è la propria salute. Potrebbe essere meglio approfittare di un soggiorno in una spa, dove è il centro stesso che assicura la professionalità del medico a cui ci si rivolge. Non solo, l’intimità e la privacy sono assicurate e l’ospite, anche qualora dovesse formarsi qualche gonfiore o piccolo ematoma, avrebbe tutto il tempo per riprendersi e tornare a casa in forma perfetta.