Gli integratori oramai sono entrati a far parte della nostra vita quotidiana. Anche nei centri benessere sono spesso consigliati, tant’è vero che, secondo uno studio condotto da un’importante azienda farmaceutica, il mercato è in continua crescita: nel primo semestre del 2015 si è verificato un aumento di oltre il 7% e l’Italia si è aggiudicato il primato di vendita in Europa occidentale con un fatturato di 2,3 miliardi di Euro.
Niente da eccepire, se non fosse che questi prodotti non hanno una distribuzione sempre certificata, dal momento che spesso la vendita avviene on-line. Solo un italiano su quattro li compra in farmacia (che è il canale specializzato nella vendita dei nutraceutici), il 30%, invece, li acquista via internet per risparmiare e avere maggiori possibilità di scelta.
Il dato allarmante è che spesso questi prodotti contengono principi attivi non consentiti, che non risultano né sulla confezione, né sul sito attraverso cui li si acquista. Bisognerebbe, invece, prestare molta attenzione: il prodotto che si compra deve sempre essere qualificato e l’azienda produttrice deve essere certificata dal Ministero della Salute. Per tutelarsi, quindi, occorre leggere bene l’etichetta e ricordarsi che i nutraceutici sono un supplemento alla dieta e, come tali, andrebbero assunti solo se c’è un reale fabbisogno. Senza dimenticarsi che sono farmaci e, per assumerli, bisogna affidarsi a un esperto, medico o farmacista che sia.
Per gli addicted dello shopping on-line è sufficiente seguire semplici regole dettate dai produttori stessi: controllare che gli ingredienti siano ammessi dalle normative europee e italiane, consultando il sito del Ministero della Salute e cercare il marchio produttore sul registro nazionale degli integratori, che comprende anche l’elenco delle aziende che hanno notificato i prodotti al Ministero italiano.
