Riccardo Turri - Starpool
Dal 1975 l'azienda lavora con l'obiettivo di dare forma non solo a prodotti di benessere, ma ad una vera e propria cultura del wellness a 360°, fatta di tecnologia, innovazione e design. Il comparto professional con i settori hospitality, contract e navale, è affiancato dal settore home/residenziale.
Sono passati 6 mesi dalla precedente intervista. Come è cambiata, da allora, la visione del futuro del settore?
I continui stop and go legati alla pandemia non aiutano neppure il nostro settore. In questo ultimo periodo, nelle persone si è però accentuata una maggiore consapevolezza nel prestare più attenzione ad una vita più sana, ricca di tutti gli ingredienti del benessere: buona alimentazione, attività motoria e utilizzo continuativo delle attrezzature SPA. Sono dell'idea che tutto ciò sia la vera differenza rispetto al modo di affrontare la nostra quotidianità. Siamo noi stessi i principali "driver" per garantirci una vita più lunga ma soprattutto più sana.
Questa pandemia cambierà il concetto di benessere e dei luoghi ad esso dedicati nella quotidianità e in vacanza?
Certamente...siamo tutti più predisposti a cercare luoghi dove poterci rigenerare. Siamo, però, anche tutti più esigenti e non saranno più sufficienti solo gli "effetti wow" ma sarà necessaria tanta competenza da parte degli addetti ai lavori. Credo che le strutture ricettive che vorranno cavalcare questa evoluta richiesta di benessere, dovranno investire per creare un prodotto distintivo rispetto ai loro competitors e soprattutto investire sulla formazione del proprio personale.
I "decision makers" Wellness&SPA, come lei, su cosa dovranno investire subito per imbrigliare e governare i cambiamenti generati dal COVID-19?
Per me rimane una grande opportunità. Noi abbiamo cercato di analizzare tutto ciò che avevamo, ripensandolo in chiave più efficace. Per fortuna su molti temi eravamo già pronti, ma allora il mercato non li recepiva. Certamente il Covid-19 non ha modificato solo temporaneamente il nostro settore, ma lo ha fatto per sempre. Aspetti come l'igiene, la contemporaneità di utilizzo delle attrezzature SPA, la preparazione del personale, l'efficacia dei trattamenti e la combinazione tra i vari ambiti del benessere sono tutti temi di primaria importanza. Per quanto concerne il tema dell'igiene, Starpool da oltre 10 anni attraverso la ricerca ha sviluppato soluzioni efficaci ed efficienti, perché già da allora eravamo consapevoli che fosse un tema delicato all'interno di ogni SPA. Quest'anno abbiamo ulteriormente approfondito il sistema aggiungendo ai prodotti quali bagni di vapore, saune ed affini un software capace di eliminare la carica batterica oltre il 97%. Anche sotto l'aspetto formativo abbiamo fatto lo stesso. Da anni proponevamo un palinsesto di corsi interessanti e utili per ogni gestore di SPA. Quest'anno abbiamo ottimizzato gli argomenti, abbiamo implementato la didattica a distanza e creato un sistema gratificante per i nostri clienti fidelizzati ed i nostri clienti futuri, dando loro la possibilità di partecipare alla formazione in condizioni favorevoli. Aggiungo che, negli ultimi 10 anni, abbiamo lavorato molto sul conoscere gli effetti benefici di tutto ciò che produciamo, questo non ha fatto altro che aumentare le nostre conoscenze. Per Starpool progettare una SPA non è mai semplicemente mettere in uno spazio un certo numero di prodotti. Oggi più che mai è necessario considerare i flussi, la contemporaneità degli ospiti presenti, ma soprattutto il modo in cui loro utilizzeranno le attrezzature per ottenere il massimo beneficio. Grazie a questi 10 anni di studi, che ci hanno portato a sviluppare prodotti come "SPA System" e a confrontarci con medici termalisti, dello sport, neuroscienziati, fisioterapisti e psicologi, riteniamo di avere le capacità per affrontare le sfide del futuro. Per noi di Starpool, non è importante la dimensione di una SPA, ma è fondamentale sviluppare un'offerta ed un sistema gestionale della stessa che funzioni magari insieme agli altri pilastri del benessere quali movimento, alimentazione e pratiche di rigenerazione.
Per finire, stessa domanda di 6 mesi fa: ottimista o pessimista e perché?
Rimango ottimista. Certo non è un periodo facile per nessuno e nemmeno per noi. E' stato un anno di grandi investimenti perché crediamo che il Covid-19 renda il nostro settore sempre più concreto quindi meno vulnerabile. QUesto è un bell'auspicio per il futuro, ma ogni attore dovrà agire senza raccontare troppe storie, affinché questa diventi un'industria fiorente.