Ormai molto conosciuta e diffusa anche in Italia, la Pet Therapy, un sistema terapeutico basato sull'interazione tra uomo e animale, è oggi considerato uno dei metodi più efficaci per contrastare disturbi dell'umore, dell'attenzione e dell'apprendimento, favorire le relazioni sociali e contribuire alla riabilitazione psicologica e motoria di persone affette da patologie di varia natura.
Scopriamone di più.
L'origine della Pet Therapy e il suo ruolo terapeutico
Diversi studi scientifici hanno dimostrato che, per le persone diversamente abili o malate, la vicinanza di un animale contribuisce ad aumentare l'efficacia dei farmaci e, in generale, delle terapie legate alla medicina tradizionale.
Già gli antichi greci e gli egizi credevano nel potere terapeutico degli animali, ma fu lo psichiatra infantile Boris Levinson, nell'ormai lontano 1953, a scoprire appieno gli effetti benefici della Pet Therapy, dopo aver notato che, durante le sedute con un bambino affetto da autismo, la presenza del suo cane non solo aumentava l'interazione tra il bimbo e il terapeuta, ma stimolava nel piccolo il desiderio di giocare e, in generale, di rapportarsi con gli altri. Levinson dimostrò inoltre che, proprio grazie all'affetto dimostrato dagli animali, nei suoi pazienti era concretamente osservabile un netto miglioramento dell'autostima e del bisogno d'amore.
Oggi la Pet Therapy viene praticata negli ospedali, nei centri di riabilitazione, nelle case di accoglienza per persone affette da patologie fisiche e psicologiche, nelle carceri. Le specie utilizzate sono molteplici, ma protagonisti di questa terapia sono soprattutto cani, gatti, asini, cavalli e delfini.
Pet Therapy e bambini, un rapporto molto speciale
Disturbi dell'apprendimento, autismo, sindrome di Down, schizofrenia, senza contare patologie come tumori, disabilità, stress: purtroppo molti bambini sono colpiti da queste malattie e, per loro, l'aiuto di un amico a quattro zampe può fare davvero la differenza.
Gli animali, infatti, sono liberi da tutti quei pregiudizi che contraddistinguono invece la nostra specie e che troppo spesso ci portano a trattare con diffidenza tutto ciò che è “diverso”. Cani, gatti, cavalli e altri animali, invece, si relazionano con l'uomo in maniera semplice, confortando così anche chi, per qualsiasi ragione, si sente escluso o differente rispetto ai propri simili. Ed è proprio questa sensazione di “parità” che contribuisce a creare nell'essere umano un maggiore desiderio di interagire, di aprirsi, di esternare i propri sentimenti.
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Da questo punto di vista, la Pet Therapy praticata con i bambini disabili, malati o affetti da autismo o altri disturbi dell'apprendimento, è risultata davvero efficace nell'ambito del loro percorso di cura: tra bambini e animali nasce infatti un vero e proprio rapporto di amicizia, che contribuisce – in particolare per quanto riguarda i casi di autismo – a far uscire questi bimbi dal loro isolamento psicologico. Anche negli ospedali la Pet Therapy con i bambini ha portato grandi risultati, diminuendo tra i piccoli pazienti la depressione, i livelli di stress e aiutandoli ad affrontare la malattia con maggiore serenità.
Pet Therapy e anziani: tutti i benefici
Le persone anziane, così come i bambini, sono tra le categorie che maggiormente beneficiano della terapia con gli animali. E se per i più piccoli si ottengono grandi successi anche con animali di grandi dimensioni, come asini e cavalli, alle persone anziane può bastare anche solo un cane o un gatto per migliorare le cose. Tra le principali aree di applicazione della Pet Therapy c'è sicuramente da annoverare la cura dei disturbi dell'umore come depressione, solitudine, isolamento e malinconia, patologie che spesso colpiscono proprio le persone più anziane.
Da questo punto di vista, la compagnia di un animale contribuisce ad abbassare i livelli di stress e di colesterolo, diminuire la pressione sanguigna e ritrovare il buon umore. Il gesto di accarezzare un animale, inoltre, stimola la produzione di endorfine, i neurotrasmettitori del piacere, ristabilendo così quell'equilibrio emotivo che spesso viene meno in molti anziani.
Per quanto riguarda la Pet Therapy con gli anziani, risultati significativi sono stati osservati anche rispetto alla cura di malattie neurologiche o cardiocircolatorie, come i vari tipi di demenza senile, morbo di Alzheimer, morbo di Parkinson, sclerosi multipla.
La terapia con gli animali è inoltre indicata nei percorsi di riabilitazione a seguito di coma, ictus o infarti: l'interazione con l'animale, infatti, permette di stimolare la motricità, la deambulazione e il gioco, così come altre attività quali spazzolare l'animale o accarezzarlo, contribuiscono non solo a migliorare l'umore ma anche a favorire la mobilitazione, anche in casi di limitate capacità di movimento.