L’acqua termale viene utilizzata fin dall’antichità per via delle sue capacità curative; a seconda della tipologia di roccia dalle quali proviene, essa può svolgere azioni terapeutiche totalmente diverse.
Fra i tipi di acque termali più noti troviamo le acque sulfuree, arsenicali, ferruginose, salsobromoiodiche, carboniche e oligominerali.
All’interno di questo articolo ci focalizzeremo sulle acque sulfuree e sulle acque salsobromoiodiche, tra le più diffuse all’interno di SPA e centri termali per la loro grande valenza terapeutica. Queste tipologie di acqua termale possono essere nebulizzate, inalate, oppure utilizzate mediante docce o insieme ai fanghi, andando ad agire sulle articolazioni e sull’apparato osseo.
Ma andiamo a scoprire in dettaglio le loro caratteristiche e i benefici.
L'acqua sulfurea
L’acqua sulfurea ha un caratteristico odore simile alle uova marce, dovuto al grande quantitativo di idrogeno solforato (H2S), un gas molto volatile che funge da principio attivo. Normalmente l’acqua sulfurea viene captata direttamente alla sorgente, venendo poi convogliata all’interno dei reparti di cura adibiti.
Le acque sulfuree sono un rimedio molto diffuso, grazie ai benefici che apporta a cute e mucose, prezioso aiuto nella cura di dermatiti e psoriasi. Hanno, inoltre, un'azione antinfiammatoria e anticatarrale, oltre a migliorare le difese immunitarie.
Usi e benefici dell’acqua sulfurea
Le acque sulfuree utilizzate per via inalatoria sono particolarmente indicate per la cura e la prevenzione di riniti, rinofaringiti, laringiti recidivanti e bronchiti croniche.
Il gas sulfureo invece aiuta a risolvere i problemi più comuni dell’orecchio, tra i quali la sordità rinogena, la riduzione dell’udito causato dall’infiammazione delle prime vie respiratorie. La cura con insufflazioni e politzer serve a sbloccare le stenosi catarrali della tuba uditiva e aiuta a ripristinare le normali funzionalità dell’orecchio.
Tra i benefici dell’acqua sulfurea troviamo infine la cura dell'acne e la riduzione dell'eccesso di sebo dalla pelle.
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L’acqua salsobromodica
L’acqua salsobromoiodica è un’acqua minerale di origine paleomarina, captate in profondità da depositi residui di mari di superficie di ere geologiche remote sprofondati per l'effetto di bradisismi. Questo tipo di acqua termale è particolarmente ricca di sali (da 3 a 4 baumè, ovvero l’indice della densità) e presenta un elevato contenuto di cloruro di sodio (NaCl) che viene normalmente riscontrato vicino a particolari strati di roccia porosa definiti spongone, presenti tra i 70 e i 150 metri di profondità.
Questa tipologia di acqua termale è ricca di sali di iodio e di bromo. Essa ha importanti capacità terapeutiche sulle zone interessate dalle patologie, svolgendo azioni antinfiammatorie, antisettiche e detergenti sulla cute e sulle mucose, specialmente se sono presenti infiammazioni croniche.
L’acqua salsobromodica svolge anche un’azione antiedemigena in grado di ridurre l’accumulo di liquidi, valido aiuto anche naei casi di stasi venosa e linfatica, riducendo le retrazioni fibrose (ovvero le restrizioni delle fibre muscolari) ed elasticizzando i tessuti cicatrizzati e periarticolari.
Uso dell’acqua salsobromoiodica nel bagno termale
All’interno del bagno termale l’acqua salsobromoiodica aiuta a ridurre i problemi articolari derivanti dall’artrosi, oltre a essere utilizzata nella rieducazione motoria in acqua, utilizzata nei casi di postumi traumatici dell’apparato locomotore e nel trattamento dell’insufficienza venosa cronica degli arti inferiori, come le varici presenti nelle gambe.